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Nella mitologia greca, Midone era il nome di vari personaggi citati nell'Iliade di Omero, presenti nella guerra di Troia, nata per colpa del rapimento di Elena, moglie di Menelao un re acheo, effettuato da Paride figlio del re troiano Priamo.
Sotto tale nome ritroviamo:
" Uccisero allora Pilemene paragonabile ad Ares,
capo dei Paflagoni, guerrieri magnanimi.
Questo appunto Menelao buona lancia, figliuolo d'Atreo,
colpì di lancia, mentre era fermo, alla clavicola,
e Antiloco ferì Midone, il suo scudiero auriga,
il nobile figlio d'Atimnio, mentre voltava i cavalli solidi zoccoli.
cogliendolo al gomito con una pietra; giù dalla mano
le briglie, bianche d'avorio, caddero nella polvere.
Antiloco slanciandosi cacciò nella tempia la spada,
e quello cadde dal cocchio ben lavorato, rantolando,
a testa in giù, nella polvere, sul cranio e sulle spalle:
stette a lungo diritto così - che trovò alta la sabbia -
fin che i cavalli, urtandolo, lo stesero nella polvere.
Antiloco li frustò, li guidò fra l'esercito acheo. "
(Omero, Iliade, libro V, traduzione di Rosa Calzecchi Onesti)