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Il metodo di Golgi o impregnazione cromoargentica è una tecnica di microscopia ottica che permette la perfetta visualizzazione delle cellule del tessuto nervoso. L'impregnazione cromoargentica fu inizialmente chiamata reazione nera, perché determina una colorazione nera del neurone e dei suoi organuli.
Questo metodo fu messo a punto nel 1873 dal medico chirurgo italiano Camillo Golgi, che lavorava nella Pia Casa degli Incurabili di Abbiategrasso e che era sempre stato impegnato nello studio del sistema nervoso (la sua tesi di laurea era stata curata da Cesare Lombroso).
La colorazione di Golgi è stata notoriamente usata anche dal neuroanatomista Santiago Ramón y Cajal (1852-1934), che con essa scoprì una serie di fatti nuovi circa l'organizzazione del sistema nervoso, ispirando la nascita della dottrina del neurone. Ramon y Cajal ha in ultimo migliorato la tecnica utilizzando un metodo che egli definiva "doppia impregnazione". La tecnica di colorazione di Ramon y Cajal, ancora in uso, è chiamata Colorazione di Cajal.
Le cellule del tessuto nervoso sono densamente imballate e possono essere ottenute poche informazioni sulle loro strutture e interconnessioni se tutte le cellule sono colorate. Inoltre, le sottili estensioni filamentose delle cellule neurali, tra cui gli assoni e i dendriti dei neuroni, sono troppo sottili e trasparenti per essere viste con le normali tecniche di colorazione. Il metodo di Golgi colora nella loro interezza un numero limitato di cellule a caso. Il meccanismo con cui questo accade è ancora in gran parte sconosciuto. I dendriti, così come il soma delle cellule, sono chiaramente colorati in marrone e nero e possono essere seguiti in tutta la loro lunghezza, il che ha permesso ai neuroanatomisti di tracciare le connessioni tra i neuroni per rendere visibile la struttura di rete complessa di molte parti del cervello e del midollo spinale.
Secondo il sito SynapseWeb, la ricetta per la colorazione di Golgi consiste in:
Questa tecnica è stata successivamente perfezionata sostituendo il precipitato d'argento con oro, tramite l'immersione del campione in cloruro d'oro e poi in acido ossalico e la successiva rimozione dell'argento con tiosolfato di sodio. Ciò conserva un maggior grado di struttura fine, con i dettagli ultrastrutturali segnati da piccole particelle di oro.[collegamento interrotto]
Ramón y Cajal disse, a proposito del metodo Golgi: